26 Giugno 2020
Quando siete arrivati eravamo piccoli,
così piccoli che quasi stavamo in una mano.
Era piccolo il nostro mondo insieme...
era piccolo perché ancora aveva da crescere e perché fatto di piccole cose...un sassolino, un bastoncino, il cappuccio di una ghianda... le vostre mani afferravano piccoli oggetti e li usavano per costruire piccoli mondi incantati, nei quali stavate immersi per ore. Tutto: corpo e mente.
Piccoli equilibri di bastoncini su sassolini, di foglie come vele di barchette, ricavate da noci... mentre eravate in quelle costruzioni totalizzanti a volte ci avete permesso di passarvi alcuni pezzi e così anche noi piano, piano siamo entrate nel vostro mondo.
Ci avete permesso di tentare equilibri in una danza, ci avete permesso poi di costruire insieme, e così gli sguardi si sono fusi, gli sforzi si sono uniti e i mondi si sono ampliati... non sappiamo dire chi ha insegnato a chi e che cosa, sappiamo dire però che con amore, pazienza e indulgenza ci siamo accompagnati a vicenda crescendo e trasformandoci.
Diventerete uomini e donne del mondo, del futuro e noi avremo avuto l’onore di aver condiviso, di avervi conosciuti.
Crescendo si fa tanta strada, a volte ho la sensazione che la si faccia per tornare ad essere come quando si era piccini: a contatto con la nostra essenza che sgorga con potenza.
Noi vi abbiamo fotografato nella luce che irradiate.
Tornate a chiederci “mi racconti com’ero?”, “mi racconti chi ero?”, tornate a chiedere cosa abbiamo visto nelle ore che abbiamo passato a guardarvi, vi regaleremo le vostre storie che custodiamo gelosamente.
Ho letto da qualche parte che avere a cuore una persona significa imparare la canzone che ha nel cuore e cantargliela quando la ha scordata. Tornate e noi vi canteremo di equilibri di bastoncini e sassolini, vi canteremo di quando eravamo piccoli e di come siamo cresciuti insieme...
Vi vogliamo bene.